Guadagnare anche con YouTube Shorts? Da oggi si può! Ecco come funziona
Agosto 29, 2021YouTube pagherà i creatori fino a ben 10.000 dollari al mese per fare video popolari simili a quelli presenti sul suo concorrente TikTok. Ebbene si, parliamo di YouTube Shorts.
La società americana prevede infatti di pagare 100 milioni di dollari nel corso del prossimo anno, con i primi pagamenti che partiranno questo mese.
Un fondo che potrebbe significare un sacco di soldi per i creatori, ma i cui pagamenti non sono garantiti. La popolarità necessaria per poter guadagnare soldi dipenderà da quante persone stanno facendo e guardando gli shorts ogni mese, e i pagamenti dipenderanno anche da dove si trova il pubblico di ciascun creatore.
In parole povere, non tutti ne usufruiranno e i guadagni dipendono da quanti shorts ci sono e dalla zona geografica in cui vengono visti, per cui, come di consueto, visualizzazioni da paesi ricchi come Stati Uniti, Regno Unito, Australia ecc. garantiranno entrate ben maggiori rispetto a paesi di cosidetta “terza fascia” come India, Filippine, ecc.
Ma non solo.
YouTube vuole anche che questi siano video originali. Re-uploads e video che includono watermark da altre piattaforme – come TikTok, Snapchat, o Instagram – non consentiranno a un canale di ricevere i pagamenti.
I pagamenti ad oggi disponibili solo in 10 paesi, compresi gli Stati Uniti, Regno Unito, India e Brasile, ma YouTube dice che prevede di espandere questa lista in futuro. Non ci vorrà molto quindi affinchè questa funzione sia disponibile ovunque, Italia compresa…quindi, vi conviene portarvi avanti! 😉
Un nuovo modello di pagamento: “Deve funzionare diversamente”
I creatori sono stati tradizionalmente pagati su YouTube in base agli annunci che scorrono davanti ai loro video, con una relazione diretta tra il numero di visualizzazioni degli annunci e la quantità di denaro che ricevono.
Ma con gli Shorts, YouTube non ha intenzione di far scorrere un annuncio davanti ad ogni breve clip, e quindi ha deciso di ideare questa forma alternativa di pagamento per premiare i creatori.
Il fondo Shorts tuttavia sarà migliorato e sostituito, nel tempo, con un “programma di monetizzazione a lungo termine e scalabile”, ha detto Neal Mohan, chief product officer di YouTube.
Il fondo è “un modo per andare avanti e per iniziare davvero a capire” come funzionerà la monetizzazione per i creatori che fanno questi video.
Un modello che, secondo Mohan, era inevitabile. Essendo gli shorts una tipologia di contenuto diverso e proposto in forma di fee, “la monetizzazione deve per forza funzionare in modo diverso”.
Youtube non è l’unico social a pagare in questo modo
Schemi di pagamento come questo sono diventati sempre più comuni. TikTok e Snapchat pagano entrambi i creatori in base alla popolarità dei loro video, piuttosto che in base agli annunci. Il risultato è potenzialmente lucrativo per i creatori, anche se c’è meno trasparenza su quanto i creatori possono guadagnare in un dato mese.
Per YouTube, il fondo è un modo per dare il via e incentivare ancor di più i creator a produrre contenuti di qualità per YouTube Shorts, il nuovo format di video brevi. Anche se TikTok ha un enorme vantaggio, YouTube è, alla fine della giornata, pur sempre YouTube – una piattaforma enorme ed enormemente popolare – che potrebbe dargli un vantaggio ed eventulamente ridurre sempre più il gap.